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BENI COMUNI

PADOVA

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Dichiarazione Uso Civico Ex Macello: a che punto siamo?

dall’ultima comunicazione ufficiale senza risposta da parte del Comune

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Con questo form potrai contribuire alla mappatura partecipativa degli spazi abbandonati a Padova. 

Dal blog

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Una comunità chiusa fuori

Sulla vicenda di Sala Pinelli, dopo mesi di attesa, il Comune ha battuto un colpo anche grazie al polverone scatenato dai numerosi articoli di stampa a seguito di questo comunicato
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sala pinelli bene comune padova

Sala Pinelli Bene Comune: a che punto siamo?

Da oltre 10 mesi l’assemblea di gestione della sala di via Pinelli ha presentato la richiesta di riconoscimento dell’Uso Civico e collettivo secondo le modalità previste dal Regolamento dei Beni
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Beni comuni, l’amministrazione è ferma «Non sa come applicare il regolamento»

L’ASSEMBLEA ALL’EX MACELLO C’è evidentemente una distanza imprevista, creata da un meccanismo inceppato, fra la teoria di un regolamento – nella fattispecie quello per il riconoscimento dei beni comuni –
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In una società i cui fondamenti sono radicalmente messi in discussione dalle attuali svolte storiche (in particolare dalla pandemia di Covid19 e dalle sue ripercussioni economiche e sociali), riteniamo acquisiscano fondamentale importanza le pratiche di mutualismo e solidarietà. Per noi mutualismo non significa supplire mediante una grande mole di lavoro gratuito alle carenze di un sistema pubblico sempre più privatizzato. In luogo di un volontariato che troppo spesso assume la forma di puro assistenzialismo, si tratta piuttosto di mettere al centro la cooperazione e la solidarietà in senso radicalmente trasformativo nei confronti della realtà che quelle disuguaglianze le crea, avendo l’ambizione di costruire anticipazioni di nuovi modi di stare insieme.

Considerando prioritaria la valorizzazione degli aspetti che più arricchiscono la vitalità democratica di un territorio, la Rete promuove processi partecipativi che garantiscano il riconoscimento, anche giuridico ed istituzionale, dei beni comuni e delle pratiche di cui si sostanziano. In virtù di una gestione condivisa, fondata sull’autorganizzazione e l’attivazione diretta, ogni bene comune contribuisce infatti a realizzare una città consapevole, responsabile e accessibile a tutte e tutti. 

Intendiamo impegnarci affinché il Comune di Padova si doti di un regolamento dei beni comuni, che nelle forme, nei contenuti e nelle modalità d’attuazione accolga i principi del presente manifesto e si ispiri alle sperimentazioni più avanzate, a livello nazionale e non solo, nel campo dei beni comuni. Tra tali esperienze, riteniamo che le dichiarazioni di uso civico siano tra le più virtuose, in quanto consentono di immaginare e attuare nuovi modi di gestire collettivamente gli spazi urbani (si veda ad esempio l’esperienza napoletana), garantendo un maggior livello di autonomia e di responsabilità da parte della comunità stessa.

Come Rete Beni Comuni Emergenti Padova, invitiamo le realtà collettive e gli/le abitanti della città di Padova a partecipare alla costruzione di questo percorso cittadino, aperto ed in costante evoluzione, perché la Rete stessa diventi un Bene Comune in mano al territorio  e sia capace di coglierne le trasformazioni e prendervi parte.  

CHI SIAMO

Rete Beni Comuni di Padova: coordinamento cittadino composto da realtà formali e informali ma anche da singole cittadine e cittadini.

La Rete è un’entità eterogenea al suo interno, trasversale e, ci auguriamo, in costante evoluzione, condizione necessaria per recepire i cambiamenti del contesto sociale e materiale in cui operiamo e per garantire un’effettiva democrazia dal basso in cui ogni singolo è elemento portante di una collettività. 

Nella diversità che ci caratterizza, ci sentiamo per prima cosa abitanti del territorio, inteso come sistema vivente complesso che dipende direttamente dall’azione della società che lo vive.

Come Rete riteniamo che tale azione debba essere intesa e praticata nei termini di una cura che mira alla realizzazione di un equilibrio tra le risorse che caratterizzano il territorio, attraverso forme di cooperazione e sussidiarietà orizzontale, sostenibili nel tempo e capaci di riprodursi come tali.

Solo mediante tale azione di cura, il territorio stesso può essere considerato un bene comune e non un mero insieme di elementi da sfruttare e consumare. 

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